Il crollo di prestazione avuto da Leclerc in Ungheria sarebbe stato causato da tanti fattori, ma Ferrari avrebbe scoperto un’insolita anomalia…
La Scuderia di Maranello ha trascorso le ultime settimane nel cercare di capire cosa sia davvero accaduto alla monoposto di Leclerc nell’ultimo stint: Ferrari conosce i fattori scatenanti del crollo ma c’è stata un’anomalia che ha peggiorato il quadro.

Il mix letale che ha ‘annichilito’ la SF-25 in Ungheria – foto: Scuderia Ferrari
Abbiamo cercato di chiarire quanto più possibile la questione legata al crollo misterioso di Leclerc in Ungheria. La SF-25 era stata competitiva fino all’ultimo stint, dove la perdita è stata di circa due secondi. Ferrari aveva in programma di perdere prestazione per salvaguardare il pattino e non solo. I due secondi restano però causa di un mix letale di fattori che hanno impedito al monegasco persino di terminare a podio. Ecco quindi cos’è realmente accaduto.
Il “puzzle” è chiaro, Leclerc ha subito più problemi non gestibili insieme
Come aveva già anticipato Russell subito dopo la gara in Ungheria, Ferrari ha alzato le pressioni delle gomme per proteggere il pattino del fondo con cui ha sempre avuto problemi nel 2025. Sappiamo che per ogni millimetro di aumento dell’altezza da terra, la pressione degli pneumatici deve essere aumentata di circa 1,3 PSI all’anteriore e 1,5 PSI al posteriore, corrispondente a un aumento del 5% rispetto alla pressione standard. Per un aumento di 2 millimetri, la pressione può aumentare fino a 2,6-3 PSI, ovvero circa il 10% in più. Questo compromesso riduce l’area di contatto dello pneumatico, diminuisce l’aderenza meccanica e aumenta la rigidità verticale. Secondo quanto riportato poi da Giuliano Duchessa sul Corriere della Sera, la SF-25 avrebbe subito un taglio di potenza ‘volontario’ che vale circa mezzo secondo.
I tecnici avranno fatto questa scelta sempre in protezione del plank. La nuova sospensione e il fondo hanno aiutato ad abbassare la piattaforma ma il difetto progettuale resterà. Nessuna rottura del telaio ma la questione, come detto anche da Leclerc, è molto più complicata e una situazione del genere potrebbe ripetersi. Partendo dalla pole su un circuito dove è difficile superare la rossa ha optato per una gestione del carburante aggressiva, prendendosi qualche rischio che avrebbe pagato soprattutto all’inizio. Infine, secondo AutoRacer, è emerso che c’è stata un’anomalia all’asse posteriore. Questo problema ha causato ancora più instabilità in frenata, facendo perdere molto tempo a Leclerc nelle curve lente. L’anomalia si è presentata ancor prima dell’innalzamento delle pressioni dell’ultimo pit stop, dove la vettura è completamente uscita dalla finestra utile di funzionamento. Un mix letale di fattori che ha portato ad una perdita di due secondi al giro.
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Credit Copertina: Scuderia Ferrari