La Ferrari SF-25 ha evidentemente qualcosa che non funziona; la squadra deve risolvere i problemi, ma il Giappone è vicino…
La Scuderia di Maranello deve assolutamente trovare cosa non sta funzionando sulla SF-25, ma i problemi potrebbero essere molti e il tempo a disposizione per risolverli è poco; Ferrari è a caccia di risposte e urgono correttivi in vista del Giappone e non solo.

Hamilton in pista con la SF-25 durante il GP di Cina – foto: Scuderia Ferrari
Da dove vogliamo partire per analizzare quanto accaduto in queste due settimane? Cominciamo col dire che fare peggio dell’Australia era difficile ed è inaccettabile la doppia squalifica, ancora di più se ti chiami Ferrari. Lungi dal sentenziare il gruppo tecnico o gli uomini e le donne che lavorano in fabbrica e in pista per la Scuderia di Maranello. Vogliamo semplicemente varare un po’ di ipotesi che potrebbero spiegare perché la SF-25 non sta funzionando. Dopo l’Australia avevamo pensato che le mancate prestazioni della vettura fossero derivate da un’altezza da terra “elevata”(parliamo di millimetri che però possono fare la differenza) e quasi forzata, vista la probabile ed anomala usura del plank.
Dalla vittoria nella Sprint alla doppia squalifica
Arrivati in Cina abbiamo potuto vedere una Rossa abbastanza competitiva al Venerdì, con la pole di Hamilton e la seguente vittoria poi nella Sprint. Dopo l’apertura del parco chiuso, i team hanno potuto ritoccare gli assetti in vista della gara. Ed è qui che qualcosa non quadra. Ovviamente il quantitativo di benzina della 100 km è nettamente inferiore a quello della gara lunga. Avere più carburante a bordo rende la monoposto più pesante e ciò la fa avvicinare al suolo. Diamo quindi per scontato che ogni team abbia dovuto alzare di un millimetro, o meno, la macchina per non consumare lo skid oltre il limite consentito.
Non si può escludere l’ipotesi che possa esserci un problema di natura strutturale sul pattino. Sarebbe uno scenario grave e con tempi di risoluzione di certo non brevi. Oppure, forse, i tecnici del Cavallino non hanno ancora capito come ottimizzare le sospensioni per far sì che queste “sorreggano” la piattaforma e non la facciano avvicinare troppo al manto stradale.
Ferrari, seguendo ipotesi, avrebbe bisogno di lavorare con altezze ancora più ridotte per andare forte; ciò però entra in conflitto con il range regolamentare. Se nella Sprint si poteva girare più bassi, non è stato possibile farlo ugualmente anche domenica. La Scuderia di Maranello ha parlato di alcuni “errori” (non perdonabili) commessi, i quali hanno poi causato la doppia squalifica per Leclerc ed Hamilton. La vettura n.16 era di 1 kg al di sotto del peso minimo, mentre su quella dell’inglese è stata riscontrata un’usura del plank superiore di mezzo millimetro rispetto a quanto stabilito nel regolamento FIA. Vogliamo sottolineare come la Ferrari di Charles non sia stata sottoposta ai controlli a sorteggio della Federazione sul pattino, quindi non possiamo sapere se anche la sua vettura era oltre l’usura consentita.
Ferrari ha dei problemi al posteriore della SF-25?
Secondo quanto riportato da Federico Albano, un’altra criticità della SF-25 potrebbe risiedere proprio nel suo asse posteriore. Certo il nuovo schema sospensivo pull-rod è stato adottato all’anteriore, ma anche il retrotreno ha subito pesanti modifiche. Durante i test in Bahrain, pista che stressa le ruote posteriori, si è potuto notare fin da subito una grande precisione dell’anteriore, con un posteriore decisamente ballerino. Le auto ad effetto suolo hanno una natura sottosterzante. Avevamo anticipato come Ferrari avesse lavorato sull’assetto per proteggere le anteriori, le quali vengono massacrate sul tracciato di Shanghai, in vista della domenica. Questa modifica avrebbe però “alleggerito” il posteriore, rendendo imprevedibile la SF-25 e dipendente da vari fattori. In alcune curve tendeva al sovrasterzo, in altre al sottosterzo. Hamilton non aveva passo perché non riusciva a giudicare la sua macchina.
Di contro Leclerc, a causa dell’importante danno alla bandella sinistra dell’ala anteriore, ha perso molto carico davanti e questo avrebbe spostato il bilanciamento verso il posteriore. La monoposto è diventata più sottosterzante e prevedibile, con un maggior equilibrio tra i due assi, consentendo al monegasco di sfoderare un bel passo finché le gomme hanno retto. Lo stesso Charles ha evidenziato la poca trazione della sua Ferrari, risaltando l’uscita da curva 13 della Mercedes.
Sempre secondo un’altra ipotesi formulata da Federico Albano, c’è la possibilità che il pacchetto composto dall’ala posteriore, beam wing e il diffusore non generi carico a sufficienza. Ciò costringerebbe gli ingegneri a ricercare quella downforce mancante tramite un assetto più ribassato, incappando in una squalifica come accaduto in Cina. La secondo idea è che ci sia carico al retrotreno ma che le ancora non corrette impostazioni meccaniche non lo rendano sfruttabile. La rivoluzione avvenuta in quella zona è stata massiccia.
Serra deve lavorare per trovare una via d’uscita al più presto
Il Direttore Tecnico, Loic Serra, è rimasto a Maranello e non è partito insieme alla squadra per la tappa cinese. Ora ci sarà una domenica di pausa, ma poi arriveranno tre gare consecutive che potrebbero decretare già il mondiale. C’è l’assoluto bisogno di trovare una qualche soluzione che possa riportare la SF-25 a lavorare al suo meglio, garantendo di lottare per obiettivi importanti. La pista di Suzuka dovrebbe essere favorevole al forte anteriore della SF-25, ma sarà necessario portare massima attenzione sull’altezza da terra e risolvere le eventuali problematiche legate al posteriore…
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Credit copertina: Scuderia Ferrari
