Le prestazioni sottotono di Hamilton in Arabia Saudita sono state evidenziate a Race Anatomy, dove sono arrivate pesanti critiche…
Lewis Hamilton sta deludendo e non poco in Ferrari; le sue prestazioni in Arabia Saudita sono ben lontane da quelle di Leclerc e le critiche non sono tardate ad arrivare, con una situazione simile già vissuta da Vettel.
Hamilton in pista con la SF-25 nel GP d’Arabia Saudita – foto: Scuderia Ferrari
Il 7 volte campione è in un periodo che definire ‘complicato’ è poco. Hamilton lo ha spiegato molto bene nelle interviste post-gara: sta provando di tutto ma la SF-25 semplicemente non lo segue. Il confronto con Leclerc, circa 30 secondi di distacco al traguardo in Arabia Saudita, sta iniziando a diventare a senso unico. Non è facile sostituire gli automatismi acquisiti nei 12 anni vissuti in Mercedes, ma da un pilota del suo calibro si pretende di più. Durante l’ultima puntata di Race Anatomy sono però arrivate delle critiche molto pesanti nei confronti del Sir. Ecco le parole dei protagonisti.
Turrini non risparmia Hamilton dopo l’Arabia
BOBBI: “Hamilton ha sempre voluto un posteriore sempre stabile, le voci che sono girate in inverno non sono corrette. Visto che per Leclerc è il contrario. Ora Charles è andato nella sua direzione e questa non va assolutamente bene ad Hamilton. Dunque non si tratta di adattamento ed infatti chilometro dopo chilometro Hamilton è plafonato ed hanno percorso più di cinque mila chilometri ad oggi. Sicuramente devono continuare a dargli quel prodotto che gli permetta di performare. Ma quando prendi un sette volte campione del mondo hai necessità che da parte sua ci sia costanza di rendimento.”
TURRINI: “Leclerc ha già fatto smettere Vettel, con i pluricampioni…Sono troppi trenta secondi tra i due in Arabia”.
Secondo noi questi attacchi sono un po’ forti. Ferrari ha fatto un investimento con Hamilton e bisognerà assolutamente dimostrare che ne sia valsa la pena. Abbiamo già visto come la sua bravura e il suo talento, nonostante l’età, non siano spariti. Diamogli tempo di dimostrare e non massacriamolo.
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Credit copertina: Scuderia Ferrari