Jerome d’Ambrosio, vice Team Principal della Ferrari, parla del lavoro svolto sinora a Maranello sulla vettura 2026: ci sono delle preoccupazioni in merito alla nuova rossa?
Uno degli acquisti che Ferrari ha effettuato da Mercedes è la figura di Jerome d’Ambrosio, attuale Vice Team Principal della Scuderia e Responsabile della Ferrari Driver Academy: l’ex pilota belga ha parlato del lavoro che la squadra sta svolgendo a Maranello sulla vettura 2026, ci sono delle perplessità in merito all’efficacia del progetto? Ecco le sue dichiarazioni.

Jerome d’Ambrosio e il lavoro sulla Ferrari 2026 – foto: AutoRacer.it
Abbiamo già parlato di come il progetto 678 (numero del telaio) stia procedendo senza particolari intoppi. Lo sviluppo della SF-25 è stato chiuso già a metà giugno, un mese prima di quanto programmato ad inizio anno. La Ferrari 2026 è la sola vettura in galleria del vento e sarebbe già completa al 70%. A Maranello, il lavoro sullo sviluppo aerodinamico dei componenti principali proseguirà fino a novembre. Un telaio di base e le sospensioni sono già stati definiti, con indicazioni basate per la prima volta dai comandi del DT Loic Serra. Proprio il tecnico francese sta attuando una sorta di rivoluzione al disegno delle sospensioni. Ricordiamo che è uno specialista nelle gomme e nella dinamica del veicolo, area in cui Ferrari è spesso stata carente negli ultimi anni. Ecco però alcuni nuovi dettagli rilasciati dal Vice TP Jerome d’Ambrosio in un’intervista esclusiva ad AutoRacer.it.
D’Ambrosio: “Uno degli aspetti fondamentali dell’anno prossimo…”
“C’e una buona armonia ora e stiamo lavorando molto, uno degli aspetti fondamentali dell’anno prossimo sarà mettere il pacchetto insieme, sarà davvero una questione di compromessi. Ci saranno ‘aspetti’ che finora non si sono visti in F1 e dovremo considerare che l’insieme di diversi elementi farà la performance sul giro. Le ‘zone grigie‘ ci sono sempre state in F1, non penso che sarà tanto diverso dal passato. Lavoriamo assieme agli altri team e alla FIA per assicurarci che a Melbourne [primo GP del 2025, ndr.] arriveremo con un ‘prodotto F1’ e un pacchetto da gara adeguato“.
Tutti hanno paura che Mercedes possa ricreare lo stesso dominio visto nel 2014 col debutto del 6 cilindri ibrido. Nel paddock girano voci secondo cui il loro motore sarebbe il migliore, ma la rossa non si lascia intimorire. Infatti si dice che la PU di Maranello avrà una soluzione che spingerà molto per quanto riguarda i materiali utilizzati, ma attenzione al tema dell’affidabilità. Ferrari non è solo a caccia di una buona prestazione ma anche di una maggior efficienza termica, così da poter chiudere in maniera estrema le aperture della carrozzeria. Il team italiano punta a realizzare pance molto rastremate grazie a dei radiatori meno ingombranti. I test Pirelli dove la rossa ha potuto capire come simulare l’apertura dell’ala anteriore sono stati utili ma la vettura sarà completamente diversa.

Loic Serra (a sinistra), DT Ferrari, e Jerome d’Ambrosio (a destra) Vice TP Ferrari – foto: Scuderia Ferrari
“Dobbiamo tener presente che le macchine saranno diverse dalla mule car che usiamo nei test, ma non si è vista una criticità delle mescole. Sono gomme diverse. Adesso il nostro compito è stabilire come sono gli pneumatici, in gergo definire dove ‘mettere la macchina’ in termini di bilancio, cosa aspettarci, mentre il progetto sta facendo progressi” ha concluso d’Ambrosio.
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Credit Copertina: Scuderia Ferrari