Ferrari e le soluzioni per il motore 2026: progetto “estremo” con un rischio coraggioso…

da | Lug 22, 2025

La Ferrari starebbe studiando delle soluzioni interessanti per il motore 2026 che implicano un progetto “estremo” e qualche rischio

Il cambio regolamentare che arriverà nel 2026 non interesserà soltanto le parti aerodinamiche della vettura ma anche il funzionamento del motore; sappiamo che la potenza sarà ripartita a metà tra combustione ed elettrico, ma Ferrari vuole un progetto estremo consapevole anche del possibile rischio.

Ferrari affidabilità motore

La SF-25 senza cofano motore – foto: NOBU

“In cinque anni abbiamo cambiato completamente il regolamento del motore, aumentando la potenza elettrica al 50%. Abbiamo sottovalutato le conseguenze sul peso e sulle prestazioni della vettura, e quindi abbiamo dovuto apportare modifiche all’aerodinamica, ad esempio pensando alla modalità a basso carico. Ma ci sono anche i regolamenti sportivi, che decidono come erogare la potenza del motore”. Queste sono state le parole di Fréd Vasseur, Team Principal di Ferrari, alcuni mesi fa. La collaborazione di Ferrari con Shell sarà fondamentale nella scelta della benzina. Ricordiamo che il carburante sarà completamente rinnovabile e la decisione da prendere è fra bio-fuel ed e-fuel. Per le prestazioni e l’affidabilità la benzina giusta potrebbe incidere del 5%. Scopriamo però quali sarebbero le ultime novità sul progetto.

Il progetto “estremo” disegnato da Zimmermann

Come riportato da Motorsport.com, al momento l’unica informazione che arriva da Maranello riguardo al motore 2026 è che si parla di un progetto molto “estremo”, disegnato da Wolf Zimmermann, con soluzioni molto interessanti. Questo potrebbe compromettere l’affidabilità all’inizio, con delle scelte definibili ‘coraggiose’. Inoltre bisognerà vedere se il carburante sarà all’altezza. Ci sono ancora molti dubbi riguardanti i valori che potremo vedere nel 2026, anche se circolano delle voci in cui Mercedes viene data nettamente come favorita.

Oltre a queste indiscrezioni non ci sono ulteriori dettagli su quanto sta facendo la squadra italiana. E’ ancora troppo presto per giudicare il lavoro messo in atto dagli uomini guidati da Enrico Gualtieri. Avere un motore molto potente ma fragile sarebbe sì una buona decisione perché l’affidabilità sarebbe sistemabile col tempo, ma ciò potrebbe risultare un fattore penalizzante in un’ipotetica lotta mondiale. Ovviamente la competitività della monoposto non dipenderà solo dal motore ma anche dall’aerodinamica che sarà attiva. I team potranno infatti già eseguire i primi test per non farsi trovare impreparati, sperando che Ferrari possa davvero ‘risorgere’.

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Credit Copertina: Getty Images