Ferrari in Messico ha realizzato una delle migliori qualifiche stagionali e proverà il tutto per tutto per portare a casa la prima vittoria stagionale; ma ecco perché la SF-25 ha sorpreso in senso positivo…
La Scuderia di Maranello nelle qualifiche valide per il GP del Messico si è piazzata in seconda posizione con Charles Leclerc ed in terza con Lewis Hamilton, dopo complessivamente un fine settimana in cui l’intera squadra ha lavorato bene estraendo tutto il potenziale della SF-25; c’è chi è rimasto sorpreso da questa prestazione e crede ad una rinascita ormai tardiva della vettura costruita da Ferrari, ma in realtà non è così…

Leclerc in pista durante il fine settimana in Messico – Credit: Scuderia Ferrari
Dopo il buon risultato degli Stati Uniti, Ferrari continua a sorprendere anche in Messico. Portare a casa una vittoria sarà complesso vista la superiorità dimostrata da Lando Norris, ma il Cavallino Rampante in caso di buona partenza potrà sfruttare le due punte contro la sola di McLaren. Il risultato ideale dunque sarebbe un podio, soprattutto per Hamilton, ancora a secco dopo venti gare di vestito di rosso.
Perché la SF-25 ha sorpreso in terra messicana?
Partiamo subito dal fatto che c’è stato un miglioramento nella comprensione della vettura da parte del team. Leclerc affermò dopo Austin che aveva insieme agli ingegneri modificato dei parametri mai toccati prima e che hanno aiutato a fare un balzo in avanti. Come conseguenza di ciò si è migliorata anche l’esecuzione, che ha permesso proprio nelle ultime due gare di portare a casa il massimo risultato possibile. Tuttavia l’importante competitività della SF-25 in Messico è anche dovuta a dei fattori che hanno favorito la vettura modenese. In poche parole la squadra non ha miracolosamente risolto i problemi sofferti sin dall’inizio stagione e ciò ovviamente non sarà possibile farlo.
“Il circuito di Città del Messico è molto compatibile con questa vettura. È una pista molto liscia (aiuta nella gestione delle altezze), priva di sobbalzi, e questo è fondamentale perché la Ferrari soffre particolarmente quando deve affrontare superfici irregolari e cordoli difficili. La capacità della Ferrari di gestire bene i cordoli le permette di essere aggressiva senza perdere il controllo. Qui il problema dei sobbalzi è molto limitato. Nella parte centrale del tracciato, dove ci sono i curvoni ad alta velocità. La macchina può esprimere tutto il suo potenziale, mantenendo la stabilità e il carico aerodinamico, che da sempre è la sua debolezza quando si verificano vibrazioni e salti. La maggiore linearità del comportamento in Messico rende la Ferrari estremamente competitiva, molto più di quanto si sia visto nel resto della stagione”. Queste le parole di Ivan Capelli in merito alla competitività della SF-25 sul tracciato messicano.
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Credit Copertina: Scuderia Ferrari
