Christian Horner e Ferrari, due nomi che si sono spesso sentiti nell’ultimo periodo: l’affare è fattibile ma ci sono degli ostacoli ben precisi da superare
L’ex Team Principal della Red Bull è stato associato a Ferrari innumerevoli volte anche per via del grande interesse mostrato dal Presidente John Elkann nel corso degli anni: l’affare con Horner è possibile ma ci sono diversi ostacoli da mettere in conto.

Horner osserva la Ferrari – foto: Motorsport.com
Horner è tornato ad essere protagonista delle voci di mercato in F1, soprattutto riguardo alla rossa di Maranello. L’operato di Vasseur sta deludendo ma non sono previste rivoluzioni dopo il rinnovo di contratto arrivato in estate. Il TP avrà la possibilità di dimostrare cosa può fare con un gruppo di lavoro scelto da lui stesso. Loic Serra anche ha deluso decidendo di sviluppare soltanto la sospensione posteriore sulla SF-25 e bloccando ogni tipo di aggiornamento aerodinamico. Sappiamo che sono quest’ultimi a garantire un guadagno di performance. Il manager britannico piace da sempre ad Elkann e con la causa chiusa si dovrebbe attendere solo il famoso ‘gardening’ imposto da Red Bull per prenderlo in Ferrari. Secondo Roberto Chinchero, giornalista e commentatore di Sky Sport F1, però ci sarebbero altri ostacoli.
Chinchero: “Se Horner mettesse da parte certe richieste…”
“Il dato reale è che Horner ha manifestato più volte la volontà di tornare in Formula 1, ma con un ruolo diverso da quello che aveva prima. È normale che se ne parli. Sono due nomi importanti. Già in passato ci furono avvicinamenti, ma allora Horner era vincolato alla Red Bull. Adesso invece è libero, e questo cambia le carte in tavola. In Red Bull Horner aveva un potere enorme, da amministratore delegato di tre società, con ampia libertà di manovra. Ha sempre detto che se dovesse tornare lo farebbe solo con un ruolo da azionista, o comunque da figura con più solidità e controllo rispetto a un semplice manager indipendente”.
I Tifosi vorrebbero Horner in rosso soprattutto per via delle sue doti che ha dimostrato in Red Bull, riuscendo a costruire un team vincente dal nulla. Fino a qui infatti non c’è nessun ostacolo a questo scenario, se non fosse che Horner pretende più potere.Ferrari è una squadra ben diversa dalle altre, per ciò che rappresenta in Italia e anche come struttura. Il Cavallino è una nave difficile da gestire ma con tanto potenziale. Dargli totale fiducia sarebbe l’unica opzione, con un ruolo simile a quello avuto da Jean Todt.
“Per la Ferrari significherebbe accoglierlo dandogli carta bianca, un contratto lunghissimo e le chiavi della gestione sportiva, come ai tempi di Jean Todt. Ma questa non è la Ferrari di oggi. Se Horner mettesse da parte certe richieste, tutto sarebbe possibile. Tuttavia, al momento non sembra disposto a farlo”. Se questi nodi fossero sciolti e Vasseur dovesse deludere le aspettative anche nel 2027, potremmo vedere Horner con lo stemma del Cavallino Rampante a partire dal 2027.
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Credit Copertina: F1