La Voce Del Tifoso | Hamilton è davvero ‘finito’ come dicono in molti? La nostra riflessione personale sul momento dell’inglese

da | Giu 2, 2025

Dopo l’ennesima prestazione deludente di Hamilton in Spagna molti lo hanno considerato come un pilota ‘finito’, ma è realmente così? La nostra riflessione ed analisi in merito…

L’immagine del GP di Spagna di Lewis Hamilton è il sorpasso subito ai danni della Sauber di Hulkenberg nelle fasi finali della gara; questa scena ha creato indignazione nei confronti di molti tifosi e ‘giudici’ che lo hanno considerato come finito ed ecco la nostra analisi e riflessione su quello che sta accadendo al sette volte campione del mondo.

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Hamilton ‘finito’, la nostra riflessione in merito – Credit: Scuderia Ferrari

All’inizio della stagione il trasferimento di Hamilton in Ferrari ha acceso gli animi di tutto il mondo della Formula Uno. Ovviamente tutti si aspettavano un approccio vincente dato dall’unione del pilota più titolato di sempre assieme alla Scuderia più titolata di sempre. Ma qualcosa non ha funzionato e non sta funzionando e qual è il reale motivo di questo momentaneo flop?

Le difficoltà di Hamilton iniziano già in Mercedes

Iniziamo a tracciare una linea indietro nel tempo, prima dell’arrivo di Hamilton in Ferrari. A partire dal 2022, con il cambio regolamentare che ha riportato in auge le vetture ad effetto suolo, il sette volte campione del mondo non è stato più lo stesso ‘mattatore’ che abbiamo ammirato dal 2014 al 2021. I motivi principali sono ovviamente da rintracciare nella scarsa competitività delle vetture Mercedes, da quell’anno complesse da guidare e con numerosi problemi (si guardi alla W13 zero-sidepod per esempio). Tuttavia a prescindere da ciò, con questa nuova tipologia di monoposto Hamilton non si è mai trovato.

Nello stesso 2022 termina la stagione dietro al compagno Russell, promosso quello stesso anno in Mercedes ed anche vincitore in Brasile. L’anno successivo, quello del dominio Red Bull, riesce a piazzarsi subito dietro Verstappen e Perez. Mentre nel 2024 finisce nuovamente dietro Russell, riuscendo però per la prima volta dal GP di Arabia Saudita 2021 a vincere una gara in terra nativa, a Silverstone. Dunque analizzando la situazione, in questo ciclo regolamentare Hamilton non è stato più lo stesso di prima e lo confermano i dati. Al termine del triennio in cui ha avuto come compagno di squadra George Russell, i due hanno totalizzato esattamente gli stessi punti. Risultato? Il sette volte campione del mondo non fa la stessa differenza dei suoi anni d’oro.

Ci aspettavamo un Hamilton in difficoltà in Ferrari

Proprio in virtù di quanto enunciato fino a questo momento, non abbiamo mai considerato Hamilton un pericolo per Leclerc al suo approdo in Ferrari. Il pilota monegasco con questa generazione di vetture si è dimostrato secondo solo a Verstappen, che si è consacrato rispetto al sedici grazie ad una vettura degna di essere chiamata tale. E poi altro fattore fondamentale è quello dell’ambientamento, con Leclerc ormai consolidato nel sistema Ferrari, mentre Hamilton totalmente fuori da questa corrente d’azione. Quindi ci aspettavamo una possibile difficoltà di Hamilton al suo arrivo in Ferrari, inevitabilmente.

A questi fattori già non semplici da affrontare, se n’è aggiunto un altro chiave. Quello relativo alla SF-25, una vettura che si è dimostrata problematica sin dai primi chilometri in pista. Hamilton e Ferrari stessa non si aspettavano una vettura del genere dopo l’exploit del 2024 ed ecco che le difficoltà per il britannico aumentano. Abituarsi ad una monoposto e comandi del tutto nuovi è già difficile di base, soprattutto se la tua memoria visiva e motoria è canalizzata da tredici anni sugli stessi input. Farlo con la SF-25 ha complicato inevitabilmente il programma di adattamento dell’inglese.

Inizialmente l’entusiasmo per la nuova avventura lo ha aiutato e lo abbiamo visto in Cina, con la pole e vittoria nel format Sprint. In questa fase la SF-25 era ancora quella che Ferrari si aspettava, girava ancora con le altezze da terra previste. Ma dopo la gara cinese e la conseguente squalifica è cambiato tutto. La monoposto modenese è diventata un continuo compromesso, un mezzo instabile e difficile da controllare che ha mandato in crisi nera Hamilton. Che dal 2022 è solamente l’ombra del sette volte campione che abbiamo imparato a conoscere.

Dunque Hamilton è da considerarsi ‘finito’?

Bisogna dapprima specificare ed inquadrare il significato di ‘finito’; personalmente secondo la nostra riflessione sembra abbastanza improbabile che possa tornare l’Hamilton degli anni del dominio Mercedes. Ed anche giustamente visto che la nuova generazione di talenti sta venendo fuori creando così il suo corso. Difficile anche che il britannico possa scalzare Leclerc in Ferrari, proprio per il motivo appena pronunciato. Una possibilità concreta per Hamilton potrebbe essere il cambio regolamentare del 2026, con il quale avremo delle vetture completamente diverse rispetto a quelle attuali. Anche se alla fine la differenza come sempre, la farà la competitività della vettura. Inutile dire che se la prossima Ferrari non sarà all’altezza, l’inglese così come Leclerc non potranno dire granché in pista.

In termini di esperienza Hamilton potrà continuare a dire la sua ed aiutare a Ferrari nel tornare all’apice, nessuno meglio di lui sa come costruire un progetto vincente. E la Scuderia di Maranello dovrà puntare proprio su questo aspetto in particolare per sperare di tornare in alto, se lo si vuole davvero. Dunque sotto questo punto vista bisogna considerare Hamilton come tutt’altro che finito, ma come una preziosa arma da sfruttare e far fruttare.

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Credit Copertina: Scuderia Ferrari