Nelle qualifiche in Arabia Saudita abbiamo potuto osservare un Leclerc al livello di Verstappen, ma il primo settore della SF-25 è un incubo.
Charles Leclerc è stato al livello di Max Verstappen negli ultimi due settori durante le qualifiche in Arabia Saudita, ma la SF-25 è in incubo nelle prime quattro curve. Ecco l’analisi del giro.

Leclerc al volante della SF-25 durante le qualifiche in Arabia Saudita – foto: Scuderia Ferrari
Il pilota monegasco del Cavallino Rampante sta dando tutto. Leclerc non smette mai di gettare il cuore oltre l’ostacolo, anche se l’ostacolo è una vettura poco competitiva. Lui ha trovato una particolare direzione sull’assetto che gli permette di spingerla al limite senza mai superarlo. Da questo deriva un altro giro magistrale in qualifica che, senza le enormi carenze della SF-25 nel primo settore, sarebbe stato al livello di Verstappen.
3 decimi persi nel primo settore, il “dramma meccanico” della SF-25
Secondo le analisi di Federico Albano, nelle prime quattro curve del tracciato di Jeddah si può evidenziare un vero e proprio “dramma meccanico”. Lì Leclerc ha perso più di 3 decimi, perché dove conta la trazione la Ferrari non c’è. Nella zona della 1-2 e 4-5 quando i piloti cercano rotazione, l’auto diventa prima sottosterzante in ingresso e poi sovrasterzante in uscita. L’asfalto liscio e i cordoli bassi in Arabia Saudita permettono di abbassare molto le monoposto e rendere le sospensioni più rigide, quindi si potrebbe escludere un’eventuale innalzamento delle altezze da terra sulle SF-25 di Leclerc ed Hamilton. L’aderenza meccanica al posteriore mette in risalto quello che è definibile come incubo dal punto di vista tecnico. Nelle curve lente l’auto si trasforma diventando inguidabile e difficile da giudicare per i piloti. Urgono correttivi studiati, ma sappiamo che potrebbero non arrivare a breve.
Passando al secondo e terzo settore si può notare un particolare. In questi tratti Leclerc è stato al livello di Verstappen, essendo di soli 40 millesimi più lento nel S2 e di 14 millesimi più veloce nel S3. Questo significa che aerodinamicamente la vettura funziona anche e può competere con gli avversari, discorso a parte per McLaren. Nelle curve veloci infatti il monegasco riesce ad esprimere tutto il potenziale, tirando fuori nuovamente un giro che ha del miracoloso.
Quello che sta facendo il numero 16 deve essere sottolineato perché se non ci fosse lui staremmo parlando di una Ferrari forse anche quinta forza. Hamilton è in grande difficoltà ma su questo tracciato ancora di più. Lo avevamo anticipato. L’inglese deve trovare qualcosa per essere a suo agio e al più presto. Il distacco accusato dal compagno di squadra (circa 5 decimi) è enorme e non accettabile.
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Credit copertina: Scuderia Ferrari