Dalle ultime interviste si comprende come Hamilton stia cercando di imporsi in Ferrari, ma secondo Mazzola ciò è complicato e quella differenza con Schumacher…
Dall’inizio della stagione a questa parte non abbiamo visto un Hamilton particolarmente brillante in pista, complice anche la deludente SF-25 che ha tradito le aspettative; nonostante ciò il sette volte campione sembra stia cercando di acquisire sempre più potere all’interno di Ferrari, anche se secondo Mazzola quest’operazione è alquanto complicata e la si può spiegare attraverso una differenza con Schumacher ed anche Prost.

L’Ingegner Mazzola con Michael Schumacher – Credit: ANSA
Hamilton ha concluso la gara del Belgio in settima posizione, un buon risultato considerando la partenza dalla pit-lane. Tuttavia nel suo complesso il weekend non è stato affatto semplice per il britannico, alle prese con varie difficoltà ed errori. Dalle sue parole emerge sempre di più la volontà di cambiare l’ecosistema Ferrari, ma per farlo c’è estrema necessità di un fattore fondamentale.
La differenza al momento tra Schumacher ed Hamilton
“C’è un grosso problema e lo dico per vita vissuta. Quando arrivò Prost, tre volte campione del mondo, iniziò a lavorare sulla macchina e sull’organizzazione, cercando di mettere a posto alcune cose. E quando chiedevo che Alain voleva questo e quello, mi rispondevano di dire a Prost di andare al più forte. Visto che c’era Mansell che andava forte e non si lamentava. Quando iniziò poi ad andare più forte di Mansell iniziarono a dargli retta”.
Dunque il concetto espresso da Mazzola ai microfoni di Race Anatomy dopo l’appuntamento di Spa è semplice. Bisogna essere il punto di riferimento in squadra per farsi ascoltare e dare una direzione, altrimenti il team ascolta inevitabilmente il pilota che va più forte. Ed in questo momento non c’è alcun dubbio che in squadra il più veloce sia Leclerc. E questo è un problema che Schumacher non ha ma avuto e lo sappiamo bene tutti.
“Schumacher non aveva questo problema perché era nettamente più forte del compagno di squadra. Questo è il problema grosso di Hamilton, visto che se Leclerc ti dà la paga fai fatica a far sentire il tuo verbo. Se Leclerc dice A e va più forte, mentre Hamilton B e va più piano, il team ovviamente segue la direzione del primo”.
Hamilton è ascoltato da Ferrari?
Poi ovviamente secondo il nostro punto di vista bisogna anche contestualizzare la situazione. Ferrari ha acquistato Hamilton per tornare al vertice, è ovvio che si dia conto ad un sette volte iridato e che inoltre porta con se un know-how di un team vincente come quello di Mercedes.
E proprio Hamilton ha affermato più volte di star cambiando cose in vista del 2026, soprattutto dal punto di vista organizzativo e della mentalità. Poi per forza di cose si deve confrontare ed anche ‘scontrare’ in un certo senso con Leclerc, che al momento ha l’assoluta leadership in pista e sul team. Per fare un ulteriore step al #44 servirebbe dimostrare di essere più forte in pista del monegasco, anche se al momento ciò appare alquanto complicato.
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Credit Copertina: Eurosport