L’arrivo di Cardile in Aston Martin è già un caso: l’ingegnere italiano avrebbe violato un patto con Ferrari, la vicenda finisce in tribunale.
Dopo Adrian Newey, Aston Martin si era assicurata anche l’ingaggio di Enrico Cardile, ex Direttore Tecnico della Ferrari; la Scuderia di Maranello si è però appellata al Tribunale di Modena per la violazione di un patto stipulato con l’ingegnere.
Enrico Cardile insieme alla Scuderia Ferrari – foto: Scuderia Ferrari
Cardile non potrà essere operativo prima del 18 Luglio, lo ha stabilito il Tribunale di Modena
L’arrivo di Cardile nella sede del team britannico era atteso ben prima dell’inizio della stagione 2025, ma in seguito ad alcuni problemi il DT toscano non ha potuto iniziare il proprio lavoro a Silverstone.
Secondo quanto riportato dal Corriere della Sera, l’ingegnere italiano aveva violato il patto di non concorrenza stipulato da Ferrari per tutelarsi.
Lo scopo era impedire che altri team, assumendo Cardile, beneficiassero di un ingiusto vantaggio competitivo e danneggiassero la Rossa. Stiamo ovviamente parlando del famoso gardening, il quale sarebbe un periodo di riposo forzato quando si passa ad un’altra scuderia.
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Per questo motivo il Tribunale di Modena ha accolto le richieste della Ferrari e ha deciso, tramite un procedimento d’urgenza, che Cardile non potrà essere pienamente operativo fino al 18 Luglio 2025.
Al tecnico è stato inoltre ordinato di “cessare ogni tipo di collaborazione con Aston Martin”.
L’Aston Martin lo aveva già inserito all’interno del proprio organigramma per il progetto 2026, nel quale avrebbe occupato il ruolo di Chief Technical Officer. Questo è un grande punto a favore per la Ferrari, vista la complessità dei nuovi regolamenti.
Una vicenda che fa comprendere quanto la politica sia necessaria per vincere in F1…
Credit copertina: Eurosport
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