La sospensione posteriore evoluta di Ferrari è stata un fallimento? Un membro del team spiega: “Siamo solo all’inizio”

da | Set 17, 2025

La sospensione posteriore evoluta della Ferrari è un fallimento? Il vice Team Principal della Ferrari, Jerome d’Ambrosio, spiega perché “siamo solo all’inizio”

Il Vice Team Principal della Scuderia Ferrari, Jerome d’Ambrosio, ha parlato di come la sospensione posteriore evoluta abbia modificato alcuni parametri sulla SF-25: la soluzione meccanica è però stata un fallimento nello sbloccare la vera prestazione della vettura? Ecco le dichiarazioni del tecnico belga.

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Le parole di Jerome d’Ambrosio sulla sospensione posteriore evoluta – foto: Scuderia Ferrari

Dopo alcuni studi mirati il Direttore Tecnico Loic Serra optò per una modifica importante alla sospensione posteriore. I principali cambiamenti erano ‘invisibili’ e hanno riguardato gli elementi interni del retrotreno, dotati di geometrie e materiali diversi. Sulla sospensione posteriore sono arrivati però anche cambiamenti notevoli. Questo rese necessaria una riprogettazione della scatole del cambio ma senza cambiare del tutto la trasmissione. Gli interventi fatti sono quindi arrivati in un’area limitata da questi fattori. Non era una nuova sospensione ma un’importante evoluzione. La nuova specifica vedeva una chiara modifica al triangolo superiore: un qualcosa già fatto da Mercedes. Per quanto riguarda il braccetto anteriore del triangolo superiore è in una posizione più ribassata.

Ferrari, grazie alla ‘nuova’ sospensione posteriore, credeva di poter aver più carico abbassando la monoposto e stabilizzando quindi la piattaforma. Il problema dell’usura del pattino è stata limitata ma non risolta del tutto. Un altro obiettivo era stabilizzare la vettura nelle fasi di frenata e trazione per far dare maggior confidenza ai piloti. La SF-25 non ha però mostrato grandi miglioramenti sinora, c’è ancora del margine da sbloccare o può considerarsi un fallimento? Ecco le parole di Jerome d’Ambrosio nell’intervista ad AutoRacer.it.

D’Ambrosio: “Ti apre possibilità che dobbiamo imparare a sfruttare”

Abbiamo aperto delle nuove opportunità e dobbiamo capire dove, come e quanto potenziale c’è ancora. La prima fase era di apprendimento. Iniziamo col dire che abbiamo visto ciò che ci aspettavamo e, anche se sembra normale, in F1 non lo è. La correlazione è importante. Una sospensione non è come un pacchetto aerodinamico dove vedi i 5-10 punti di carico in più, o come quando porti un pezzo più leggero. Va messo tutto insieme e ti apre possibilità che dobbiamo imparare a sfruttare. Pensiamo ci sia ancora del potenziale da estrarre e che siamo solo all’inizio. L’upgrade ha influenze sul bilancio, sulla frenata e su altre aree ed è lì che dobbiamo capire meglio come sfruttarla”.

D’Ambrosio crede quindi che ci possa essere un ulteriore potenziale da sbloccare. Difficilmente la Ferrari potrà vincere una gara nel corso del 2025, ma ci sono alcune piste in cui la SF-25 potrebbe performare meglio: parliamo di Baku, Singapore e Las Vegas. In Azerbaijan vedremo se lo speciale feeling di Charles Leclerc, in pole position dal 2021, basterà per portare a casa un trionfo. La monoposto era progettata per lavorare ad altezze minime da terra ma alcuni difetti strutturali, come la non esasperazione del pull-rod anteriore, impediscono alla piattaforma di sprigionare le sue vere potenzialità.

“L’altezza da terra, soprattutto quella al posteriore fa tanto. Cercare di tenere la macchina nella giusta posizione è molto importante per non uscire dalla finestra operativa che non è la stessa per tutte le squadre. Dal 2022 vediamo auto molto più basse, che toccano per terra e la performance è molto sensibile alle variazioni d’altezza. L’anno prossimo dovrebbe tornare ad esserlo meno. Anche le gomme hanno una finestra operativa molto stretta e per questo a volte vediamo distacchi importanti tra sessione e sessione e compagni di squadra”.

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Credit Copertina: Motorsport.com