Il nostro editoriale continua con alcune considerazioni da fare dopo il GP di Imola, che riguardano sia la pista che lassù in alto, la presidenza di Ferrari
Si è consumato il primo GP stagionale casalingo in quel di Imola, dove Ferrari ha quantomeno salvato la faccia dopo la prestazione orripilante messa in evidenza nelle qualifiche; vi spieghiamo perché nonostante la rimonta non siamo felici e per caso, qualcuno ha visto qualche membro della presidenza aggirarsi nei box in questi tre giorni?

Il presidente Elkann accompagnato da Vasseur – Credit: Motorsport Images
Ferrari ha terminato il GP dell’Emilia-Romagna in quarta e sesta posizione dopo il mancato accesso in Q2 il giorno precedente. Troppo poco, soprattutto se ti chiami Ferrari. Ma purtroppo la situazione è questa e bisogna accettarla, anche se alcuni fattori fanno veramente arrabbiare.
Il GP di Imola rappresenta lo specchio del 2025 della Ferrari
E’ appena terminata la settima gara stagionale, con alcuni che sono ‘positivi’ dopo la rimonta vista ad Imola. Risultato discreto certo, ma solamente se si guarda alle posizioni di partenza. Per il resto, buio totale. Dopo Imola la classifica recita McLaren 279, Mercedes 147, Red Bull 131 (praticamente con un solo pilota) e Ferrari 114. L’obiettivo pronunciato ad inizio stagione era chiaro: lottare per i titoli del mondo. Assolutamente lecito considerando che la Scuderia di Maranello nel 2024 ha lottato fino all’ultima gara per il Costruttori, perdendolo per una manciata di punti. E con una vettura quasi alla pari con McLaren.
E dopo un quarto di stagione quell’obiettivo è già sfumato. Inaccettabile. La vettura è stata rivoluzionata, c’è stato un ‘vuoto’ tecnico e tutto quel si vuole, però non può esistere una regressione del genere. Considerando anche che siamo al quarto anno in cui il regolamento è sempre lo stesso. E’ assurdo che dopo l’exploit della scorsa stagione si riesca con fatica ad entrare in top 10 in qualifica e lottare per essere la terza-quarta forza in gara. Il ritmo domenicale della SF-25 è buono, per carità, ma fino a questo momento non ha minimamente impensierito McLaren con la quale si lottava nel 2024.
Ci rendiamo conto? I primi veri cambiamenti li vedremo probabilmente con l’evoluzione della sospensione posteriore. Fino a quel momento ci dovremo accontentare di queste prestazioni. E dopo potranno anche arrivare alcune vittorie, e vogliamo essere ottimisti, ma il fallimento di questa stagione rimarrà. Negli ultimi dieci anni Ferrari ha trionfato 27 volte, solamente Verstappen di vittorie ne ha messe a segno 65 in quest’arco temporale. Fate un po’ voi. Per non parlare di titoli, non ne vinciamo uno dal lontano 2008.
Ma la presidenza Ferrari esiste o meno?
Ricordate le famose parole del Presidentissimo ad inizio 2022? “L’obiettivo è quello di vincere un titolo entro il 2026”. Beh, la clessidra è quasi vuota e di titoli siamo ancora a secco. Ma la cosa che ci fa più arrabbiare è il fatto che dall’alto sembra non freghi nulla della Ferrari, di ciò che rappresenta per le persone che la amano. L’attuale obiettivo è quello di fatturare meglio rispetto al trimestre precedente, poi tutti felici e contenti.
Imola poteva rappresentare l’occasione di mostrare vicinanza, un qualcosa, dopo questo inizio orribile di 2025. Ma nell’Autodromo di casa, voluto da Enzo Ferrari in persona, nessuna della presidenza ha osato farsi vedere. Ed il problema è che non si pronunciano nemmeno parole in favore della causa, tranne quelle poche insensate e di circostanza. Non meravigliamoci se la Ferrari non vince da ormai due decenni. A nessuno interessa che la Ferrari vinca, basterebbe veramente poco per farlo.
La Ferrari deve finire nelle mani di chi ama la Ferrari, di chi quella passione la sente fino a dentro al petto. Solamente dopo potremo parlare di altri aspetti interni, di cose tecniche etc. Il problema per nostra sfortuna è questo e non ci resta altro che soffrire, sperando al più presto di rivedere la luce.
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Credit copertina: Getty Images