La Ferrari continua a lamentare problemi con i freni ed è costretta a ricorrere al ‘Lift and Coast’: Brembo ha fornito una spiegazione
La Scuderia di Maranello continua a dover ricorrere alla pratica del ‘Lift and Coast’ per attenuare vari problemi che riguardano le temperature dei freni della SF-25; Brembo, che fornisce a Ferrari e non solo i componenti dell’impianto frenante, ha voluto chiarire la situazione.

Andrea Algeri, responsabile F1 Brembo, spiega i problemi Ferrari – foto: Getty Images
Quasi sempre sentiamo nei team radio della squadra italiana parlare di “Lico”, ovvero una tecnica di guida in cui si alza prima l’acceleratore della fase di frenata per diminuire la velocità e raffreddare i freni, consumare meno benzina e risparmiarla anche. Ferrari l’ha usata anche per cercare di ridurre l’usura del pattino sul fondo negli ultimi giri del GP di Spagna. Anche in Austria Leclerc ha dovuto fare particolare attenzione a questo fattore, ammettendo che lo danneggia e non poco: “Per massimizzare il potenziale della macchina dobbiamo fare questo durante la gara. Però oggi abbiamo pagato tanto il prezzo, soprattutto da parte mia il bilanciamento che avevo e il Lico sono due cose che non vanno molto d’accordo“.
Le preferenze di assetto e stile di guida di Leclerc lo portano ad utilizzare la frenata in maniera particolare. Il monegasco infatti riesce a dare più carico all’anteriore in frenata ma ciò ovviamente è un qualcosa che costringe l’impianto frenante ad agire a temperature molto alte. Ovviamente Brembo è coinvolta attivamente in questa situazione ma è molto strano che soltanto la squadra di Maranello sia così ‘danneggiata’ dal Lico e sia costretta ad effettuarlo per non creare problemi alla vettura. Queste grane tecniche sono emerse già lo scorso anno. Andrea Algeri, ingegnere e responsabile clienti F1 di Brembo Racing, lo ha spiegato ai microfoni di Fanpage.it.
La difesa di Brembo: “Solo Ferrari lamenta questi problemi”
Parlando appunto del Lift and Coast, utile a raffreddare le varie componenti dei freni e non solo, Algeri ha spiegato l’importanza di questa tecnica nella F1 moderna: “Quando non lo fai, rischi di mandare in crisi tutto il sistema: il disco e la pastiglia in carbonio si surriscaldano, il liquido freni può bollire, e il pedale inizia ad allungarsi. Da lì in poi il feeling si perde, e diventa un rischio concreto per il pilota”.
“Il tema riguarda anche noi come fornitori, è ovvio. Ma va detto che Ferrari non è l’unica a utilizzare il nostro carbonio. Forniamo freni anche ad altri quattro team, con specifiche quasi identiche. I dischi e le pastiglie hanno al massimo leggere personalizzazioni, ma la base è comune. Eppure solo Ferrari lamenta questi problemi costantemente. Questo ci fa capire che il nodo non è il componente in sé, ma come la vettura lo utilizza. Le prese d’aria sembrano tutte uguali, ma all’interno i condotti cambiano da team a team. Ogni scuderia decide come distribuire i flussi d’aria tra dischi, pinze e gomme. Forse Ferrari ha preferito soluzioni più estreme per guadagnare in efficienza aerodinamica, ma così si ritrova a gestire impianti più caldi”.

I freni della Ferrari SF-25 – foto: Motorsport.com
Le parole del responsabile di Brembo sono perfettamente in linea con quanto già ipotizzato in precedenza. Probabilmente Ferrari cerca di chiudere alcune aperture delle duct per generare calore in qualifica, dovendo poi gestire il tutto in gara. Tuttavia è ormai palese che la Rossa cerchi di essere più aggressiva di altri team su questo aspetto. Ciò però comporta il dover perdere diversi decimi in gara. Dal primo giro fino anche dopo la bandiera a scacchi. Anche Hamilton ha lamentato alcuni problemi in riguardo e avrebbe anche richiesto alcune modifiche importanti…
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Credit Copertina: Brembo