L’ex campione Juan Pablo Montoya indica la strada alla Ferrari per il 2026: serve una macchina per Hamilton, non per Leclerc; ecco perché.
In un momento in cui ogni parola ha grande importanza, la voce di Montoya si fa largo con forza, indicando in Lewis Hamilton e non in Charles Leclerc la chiave per un progetto tecnico che possa essere davvero all’altezza.

Juan Pablo Montoya intervista Lewis Hamilton post premiazione – Credits: Getty Images
Nessuna polemica accesa, ma nemmeno troppa diplomazia: Juan Pablo Montoya, ex talento puro tra Williams e McLaren, è intervenuto con lucidità e un pizzico di durezza, nel dibattito attorno al futuro della Ferrari. L’ha fatto con un’opinione netta: se a Maranello vogliono puntare al Mondiale 2026, il focus tecnico non può essere Charles Leclerc. Deve essere Lewis Hamilton.
“Le macchine basate su Charles possono vincere una o due gare all’anno, ma nessun titolo”
Montoya, che ha incrociato il sette volte iridato nei suoi anni a Woking, conosce bene l’uomo oltre il campione. Forse, proprio per questo, le sue parole pesano di più. Intervistato durante AS MontoyAS, l’ex-pilota colombiano non si è sottratto alla domanda più spinosa: su chi dovrebbe puntare la Scuderia?
“La cosa interessante sarà vedere se, con la macchina dell’anno prossimo, presenteranno più attenzione a ciò di cui ha bisogno Hamilton o Leclerc. Se vogliono essere competitivi, la macchina dovrà essere più orientata verso Lewis. Le macchine basate su Charles possono vincere una o due gare l’anno, ma nessun titolo“.
Un giudizio netto, ma anche una visione che Montoya ha della Formula 1 contemporanea. Per lui, lo stile di guida di Leclerc, più sensibile sull’anteriore e delicato nel bilanciamento, non è quello che può portare la Ferrari a rivaleggiare con Red Bull e McLaren su una stagione intera.
“Con Charles si vincono una-due gare all’anno. Invece, quando vanno veloci con una macchina orientata su Hamilton è più facile poi trovare tutto il resto molto rapidamente. Lui dà sempre una direzione molto buona allo sviluppo dell’auto”.
Un sostegno inequivocabile, che pone la Ferrari davanti a un bivio tutt’altro che banale: restare fedele a un progetto costruito nel tempo attorno a Leclerc o virare, con coraggio, su un Hamilton al suo primo anno in rosso, ma con un bagaglio tecnico e mentale che può fare la differenza.
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Credit Copertina: Getty Images