Ci sono alcune soluzioni decisamente molto innovative ma anche “rischiose” che Ferrari starebbe adottando sul motore 2026: i dettagli
La Scuderia di Maranello starebbe optando per delle soluzioni estreme ed innovative in merito al motore 2026: Ferrari corre anche qualche rischio dal punto di vista dell’affidabilità per ricercare una diversa gestione delle masse radianti.
Non ci sono molte indicazioni sulla Power Unit 2026 del Cavallino Rampante. Ci sono alcune voci che vedono il motore Mercedes come il migliore della griglia ma è tutto da prendere con le pinze. Il reparto motori di Maranello sta attraversando diversi cambiamenti con gli addii di Zimmermann e Schmidt e gli acquisti di nuovi esperti da altri team. Enrico Gualtieri, Capo del Reparto PU, nel frattempo ha pieni poteri e dovrà guidare lo sviluppo aggressivo del nuovo propulsore. Ecco le ultime indiscrezioni sulle scelte fatte in merito al “cuore” della Ferrari 2026.
Ferrari spinge sui materiali e radiatori più piccoli ma attenzione all’affidabilità
Ferrari crede di poter sfidare Mercedes. Secondo quanto riportato da Motorsport.com, le soluzioni geniali di Zimmermann avevano portato a sperimentare una testa in acciaio. Una strada poi non proseguita visto il ritorno ad una versione con base in alluminio. Il 6 cilindri turbo, che sarà il cuore della 678, avrà una soluzione spingerà molto per quanto riguarda i materiali utilizzati, ma attenzione all’affidabilità. La testata infatti si ricava dal cosiddetto ‘Additive Manufacturing’. Grazie allo sviluppo della ricerca si applica il DMLS (Direct Metal Laser Sintering). Sarebbe una tecnologia avanzata che usa un laser ad alta potenza che “fonde” polveri metalliche per ottenere componenti con geometrie complesse e con incredibili proprietà meccaniche. In questo si possono combinare metalli con caratteristiche molto diverse (alluminio, rame e altri), con materiali non organici (ceramica) che aprono opzioni di ricerca infinite.
Sempre secondo la testata italiana, il motore di Maranello sta girando al banco già da diversi mesi, al contrario di quanto affermato da Turrini, per centrare i requisiti di affidabilità in modo da far concludere il campionato senza penalità. Davide Mazzoni, Head of ICE, e i suoi uomini hanno scelto di elaborare una testata che lavori a temperature decisamente più alte rispetto a quelle che si verificando nei vari GP. La fusione dei vari materiali permette quindi di resistere a maggiore stress e smaltire al meglio il caldo. Ferrari non solo a caccia di una buona prestazione ma anche di una maggior efficienza termica, così da poter chiudere in maniera estrema le aperture della carrozzeria. Il team italiano punta a realizzare pance molto rastremate grazie a dei radiatori meno ingombranti. Gli aerodinamici guidati da Diego Tondi potranno così ricercare una miglior efficienza aero.
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Credit Copertina: Getty Images